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20 settembre 2009 7 20 /09 /settembre /2009 08:23

DON FARINELLA:Berlusconi merita un calcio nelle palle!

Fonte:anglotedesco

 


 

Don Farinella: "A Berlusconi basta la sua parola? Non è mica il digestivo Falqui!

Fonte:ladygroove71c

 


 

Uno strepitosissimo Don Paolo Farinella, ospite di Giuseppe Cruciani al programma "La Zanzara", il 30 giugno 2009 sulle frequenze di Radio Sole 24 Ore. Fonte: http://www.radio24.ilsole24...

 

Don Paolo Farinella sulla polemica Feltri e Boffo - La Zanzara - Radio 24 02 settembre 2009

Fonte:Stracultista Tratto da "La Zanzara" del 01/09/2009

 



NOSTRO COMMENTO: mandiamo in onda questi tre video di Don Paolo Farinella che mettono in risalto l’attuale politica del Vaticano. Don Paolo Farinella è un prete che vive "sulla breccia dei marciapiedi". E’ un prete che dice quello che pensa senza peli sulla lingua. E’ in contrasto con buona parte dell’attuale clero per l'atteggiamento di favore verso Berlusconi. Spiega che molti vescovi disapprovano e che potrebbe nascere un nuovo movimento dei credenti. Forse uno scisma, come ai tempi di Martin Lutero (come si afferma sul Blog di Beppe Grillo).

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7 settembre 2009 1 07 /09 /settembre /2009 17:28

Vaticangate: il caso Boffo visto dalle segrete stanze della Chiesa

Fonte:http://blog.panorama.it


Un segreto custodito da un manipolo di fedelissimi, un’arma di ricatto nelle mani degli avversari, un’imbarazzante verità da seppellire negli archivi giudiziari. L’affaire Boffo ha assunto una dimensione che neppure il cardinale Camillo Ruini, informato sulla vicenda da almeno cinque anni, avrebbe mai immaginato.

Tutto si consuma all’ombra dei sacri palazzi, come rivela Panorama: la denuncia di una coppia di coniugi molto in vista presso la curia di Terni per le molestie telefoniche subite dalla figlia, la scoperta che quelle chiamate partivano dal telefono del direttore di Avvenire, la transazione fra le parti e la consegna del silenzio.

Tanto basta ai massimi vertici delle gerarchie ecclesiastiche italiane per convincersi che l’ambiguo episodio sarebbe rimasto nascosto e presto dimenticato. Così è stato, almeno fino alla morte di Giovanni Paolo II, il 2 aprile 2005. Ma quando scompare il Pontefice polacco, grande sponsor di Ruini per oltre 20 anni, la sorte dell’ex presidente della Cei sembra segnata. A nulla vale il ruolo di grande elettore di Joseph Ratzinger giocato dal porporato emiliano nel conclave.

L’ex plenipotenziario di Papa Wojtyla per l’Italia e, fino a quel momento, indiscusso protagonista della Chiesa nel nostro Paese è troppo ingombrante per le nuove figure emergenti, tra i quali il futuro segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Così la vicenda di Terni diventa un cavallo di Troia per colpire Ruini e i suoi fedelissimi, a cominciare dal braccio destro, Dino Boffo, che ha in mano la comunicazione della Chiesa italiana con la direzione del quotidiano Avvenire, dei servizi giornalistici della tv Sat2000 e del circuito Radio InBlu (circa 200 emittenti locali).

È il 20 settembre 2005: ad appena cinque mesi dall’elezione di Benedetto XVI parte la prima stoccata contro Ruini. Il blogger Mario Adinolfi (oggi a fianco di Franceschini per la segreteria nazionale del Pd) rivela l’esistenza di un decreto penale di condanna a carico di Boffo ma annuncia che gli atti sono stati secretati. Per i vertici della Cei è facile mettere Adinolfi in cattiva luce: in forza alla sezione politica di Avvenire, anni prima il giovane giornalista ha lasciato il quotidiano cattolico dopo un feroce scontro con Boffo. Dunque una vendetta poco credibile, ma tanto basta perché si cominci a mormorare della misteriosa vicenda di Terni che il direttore di Avvenire vorrebbe tenere nascosta.

Trascorre altro tempo e il 22 giugno 2006 il Papa annuncia la nomina del cardinale Tarcisio Bertone a segretario di Stato. Appena un mese dopo la Nuova agenzia radicale torna sulla vicenda di Terni. Il vaticanista Maurizio Di Giacomo adombra l’esistenza di una condanna a carico di Boffo per molestie a un minorenne. Cominciano a circolare le prime lettere anonime. Il 7 marzo 2007 Ruini deve cedere il passo al nuovo presidente della Cei, Angelo Bagnasco. Il 12 gennaio 2008 Panorama dà conto dell’uso spregiudicato dei dossier contro Boffo per mettere in discussione la direzione di Avvenire e, per la prima volta, pubblica la sentenza.

Un decreto penale di condanna al pagamento di 516 euro per aver molestato persone via telefono o in luogo pubblico (art. 660 del Codice penale).

Nel frattempo il cardinale Bertone commissiona un progetto per studiare la riorganizzazione del quotidiano cattolico. Quattro gli obiettivi da perseguire: riduzione dei costi (Avvenire grava per oltre 10 milioni di euro l’anno sul bilancio della Cei); maggiore attenzione al pluralismo delle voci del mondo cattolico; più sensibilità per il territorio e, naturalmente, maggiore sintonia con la segreteria di Stato che ha avocato a sé i rapporti con la politica italiana, fino ad allora nelle mani del cardinal Ruini.

Nella visione del cardinal Bertone, l’Osservatore romano e Avvenire dovrebbero essere complementari: il primo legato alla Santa sede e con un respiro più internazionale, il secondo legato alla Chiesa italiana e con una vocazione nazionale. Si comincia a discutere della sostituzione di Boffo, dopo 15 anni alla guida del quotidiano (si fanno i nomi più disparati, dall’ex vicedirettore vicario del Sole 24 ore, Gianfranco Fabi, al giornalista Gianni Cardinale, dal direttore del Centro internazionale di Cl, Roberto Fontolan, al vaticanista Andrea Tornelli).

Ma per scegliere un nuovo direttore di Avvenire bisognerà anche intervenire sulla composizione del cda del quotidiano: nove membri ancora in larga parte di “fede ruiniana”. Si arriva così all’assemblea generale della Cei del maggio scorso in Vaticano. Tra i diversi temi all’ordine del giorno c’è anche il futuro dei media della Chiesa italiana, in particolare Sat 2000 dopo l’avvento del digitale terrestre. La questione non è di poco conto: Ruini aveva disegnato uno straordinario assetto della comunicazione dei cattolici composto da un quotidiano (Avvenire), una tv (Sat2000), una radio (InBlu), affidate a Boffo, cui si aggiungevano un’agenzia di stampa nazionale (Sir) e la rete dei 150 settimanali cattolici diocesani, più le radio e le tv cattoliche locali. Una vera e propria macchina da guerra mediatica che ha portato i suoi frutti in termini di visibilità e di presenza della Chiesa italiana ma che ormai appare a molti insostenibile dal punto di vista dei costi.

Soprattutto Sat2000 si è rivelata un pozzo senza fondo gravato dai nuovi oneri per garantire la presenza dell’emittente dei vescovi sul multiplex Rai del digitale terrestre. Cifre alla mano, per il tramite della Fondazione comunicazione e cultura, la tv peserebbe indirettamente sul bilancio della Cei per almeno 20 milioni di euro l’anno.

Già 10 anni fa, quando è nata Sat2000, molti vescovi avevano sollevato dubbi sull’opportunità di investire capitali così ingenti nell’emittente satellitare dei cattolici italiani. Oggi la questione si fa più drammatica perché la crisi economica e il crollo delle borse hanno eroso una fetta consistente del bilancio della Cei (i “proventi finanziari” nel conto economico della Cei sono scesi dai quasi 33 milioni di euro del 2007 ad appena un milione e 700 mila nel 2008).

In questo scenario la lettera anonima unita al certificato penale di Boffo, inviati ai vescovi italiani in vista dell’assemblea generale del maggio scorso, appaiono come un maldestro tentativo (ideato fuori dai sacri palazzi) per vincere le ultime resistenze a voltare pagina nel settore dei media ecclesiali. La lettera viene ovviamente cestinata ma nel parlamento dei vescovi si comincia a parlare di un cambio di strategie di Sat2000 (che prenderà il nome di Tv2000): l’obiettivo è accentuarne la caratteristica di centro di produzione programmi per le emittenti locali collegate. In futuro, secondo alcuni vescovi, questa dovrebbe diventare la vera mission dell’emittente se si vorranno ridurre i costi.

Ma nella lettera anonima c’è anche un significativo riferimento all’Istituto Giuseppe Toniolo, la “cassaforte” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il comitato permanente dell’Istituto Toniolo, dove siede anche Boffo, nomina la maggioranza dei membri nel cda dell’ateneo. Brucia ancora la vicenda del 2002, quando il rettore uscente, Sergio Zaninelli, si candidò alla rielezione con la benedizione del segretario di Stato vaticano, cardinale Angelo Sodano; appena un mese dopo ritirò la sua candidatura spinto dai vertici della Conferenza episcopale italiana che puntavano su Ornaghi, ispiratore e ghostwriter del cardinale Ruini per quanto riguarda i rapporti con la politica italiana.

Un dietrofront destinato a lasciare cicatrici profonde, per le vigorose proteste del presidente dell’Istituto, Emilio Colombo, dell’ex capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro e dell’ex ministro della Pubblica istruzione, Giancarlo Lombardi. Nel 2006 Lorenzo Ornaghi è stato riconfermato rettore dopo un lungo empasse del Toniolo per la nomina del cda.

L’anno prossimo scade il suo mandato e quel misterioso richiamo all’Istituto Toniolo nella lettera anonima sembra essere un altro segnale della messa in mora degli uomini di Ruini rimasti ai vertici della Chiesa italiana. Tenuto conto che Ornaghi è anche vicepresidente di Avvenire.

Gli attacchi di Vittorio Feltri a Boffo hanno avuto l’effetto di ricompattare, almeno temporaneamente, la Cei e il Vaticano, come testimoniano la telefonata del Papa al cardinale Bagnasco, le dichiarazioni di Bertone e le dimissioni respinte di Boffo. Forse si tratta solo di una tregua dettata dall’emergenza, però a ben vedere non c’è contrapposizione netta tra i vescovi italiani e la Santa sede, come ha spiegato il portavoce vaticano Federico Lombardi. Piuttosto si assiste a un pericoloso sfilacciamento.

Pezzi della Conferenza episcopale e del Vaticano affidano a Bertone le speranze di un rinnovamento nello stile di presenza e di azione della Chiesa italiana senza più Ruini. Altri settori della curia e della Cei restano invece fedeli al passato e fanno resistenza. Una fase di smarrimento pericolosa che priva la Chiesa italiana di un’identità forte e di una solida capacità di interlocuzione con la politica proprio mentre l’autunno annuncia grandi battaglie sul testamento biologico, la pillola abortiva, il sostegno alle famiglie e alle scuole non statali, le politiche dell’immigrazione.

Nelle scorse settimane, affacciandosi sullo splendid panorama del suo appartamento in viale Vaticano, forse il cardinale Ruini avrà pensato che erano tornati i bei vecchi tempi. La cena con Silvio Berlusconi, le telefonate dei politici e dei porporati amici, le riunioni del Comitato per il progetto culturale e, in prospettiva, il grande convegno internazionale, in dicembre a Roma, su “Dio oggi”, destinato a segnare il ritorno sulla scena dell’ex presidente della Cei.

Ma l’illusione è stata fatale. Di lì a qualche giorno la fine dell’era Ruini non poteva avvenire in modo più clamoroso. E per di più a causa del “fuoco amico”. Le bordate del Giornale contro Boffo, massimo interprete del ruinismo in campo politico ed ecclesiale, hanno provocato una slavina che rischia ormai di travolgere tutto ciò che resta di 15 anni di governo dell’acuto porporato di Reggio Emilia.

IL DERBY DEI SACRI PALAZZI

I bertoniani

• Gian Maria Vian (direttore dell’Osservatore romano)

• Card. Angelo Bagnasco (presidente della Cei)

• Mariano Crociata (segretario generale della Cei)

• Card. Agostino Vallini (vicario del Papa per la diocesi di Roma)

• Giuseppe Bertello (nunzio apostolico in Italia)

• Mauro Piacenza (segretario della Congregazione per il clero)

• Ettore Balestrero (sottosegretario per i Rapporti con gli stati)

• Arrigo Miglio (vescovo di Ivrea e presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali)

I ruiniani

• Dino Boffo (ex direttore di Avvenire)

• Giuseppe Betori (arcivescovo di Firenze e futuro cardinale)

• Luciano Monari (vescovo di Brescia e vicepresidente della Cei)

• Card. Ennio Antonelli (presidente del Pontificio consiglio per la famiglia)

• Card. Carlo Caffarra (arcivescovo di Bologna)

• Card. Giovanni Battista Re (prefetto della Congregazione per i vescovi)

• Lorenzo Ornaghi (rettore dell’Università Cattolica di Milano)

• Claudio Giuliodori (vescovo di Macerata e presidente della Commissione per le comunicazioni sociali)

 

NOSTRO COMMENTO: E’ bene avere contezza di queste lotte interne che avvengono nella Chiesa, istituzione dove dovrebbe regnare la pace e la fraternità almeno fra i loro membri. Ma le parole di Cristo ogni tanto vi affiorano alla mente? Non disse per caso Gesù: “Amatevi come io vi amo” – “Non fare agli altri……..”. Ma in che mondo vivete! Ah! Dimenticavo non siete Voi della Chiesa quelli che non si scandalizzano di mantenere nel clero i Preti pedofili” che sono stati e continuano ad essere lo scandalo dell’Umanità?;

non siete Voi della Chiesa quelli che non si scandalizzano di tenere in vita una associazione come l’Opus Dei, che andrebbe rivisitata da parte della magistratura per tutto lo schifo che accade all’interno per come testimoniano gli adepti (numerari che adoperano ancora il “cilicio”) della stessa Opus Dei?;

non siete Voi della Chiesa quelli che non hanno dato risposta alla lettera del prete genovese, Don Paolo Farinelli, al suo vescovo: "Avete fatto il diavolo a quattro sulle convivenze e sul caso Englaro. Ma assolvete il premier da ogni immoralità" "Perché trattate così bene Berlusconi?" Don Farinella scrive al cardinal Bagnasco "Io e molti credenti crediamo così avete perduto autorità. Molti si allontanano dalla Chiesa per la vostra morale elastica"?

Che ne dice, infine, la Chiesa del libro di “Gianluigi Nuzzi autore di “Vaticano S.p.a.” edito da Chiarelettere. Un libro che sta facendo discutere: dove emergono le finanze occulte del Vaticano. E' un viaggio tramite atti, documenti interni della santa sede negli affari più imbarazzanti e nascosti dell'Istituto opere di religione, (IOR) che è la banca del papa. Questo viaggio avviene grazie ad un archivio. Un archivio di monsignor Renato Dardozzi, che è stato prima il consigliere del cardinale Casaroli, poi del segretario di Stato Sodano e doveva proprio occuparsi di sistemare raddrizzare le vicende più tormentate della Santa Sede.?

Allora. Si rammenti la Chiesa di quanto Gesù Cristo disse: “Non guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro quando nel tuo c’è una trave…” . Chiedete perdono a Dio, se Vi riesce!

 

 

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15 luglio 2009 3 15 /07 /luglio /2009 10:35

Il Vaticano: da quale pulpito viene la predica (Avv. Fernando Cannizzaro)


Leggo sul Sole 24 ore del 14-07-2009 un articolo dal titolo "Rimosso il giornalista del TG3 per avere ironizzato sul Papa" Si tratta del vaticanista Roberto Balducci, rimosso da Di Bella, direttore del TG3.

Quanto ha detto Balducci può essere visto su Youtube al seguente indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=4MkVGcuQLd4. Clicca QUI

Francamente mi sembra eccessivo adottare un simile provvedimento per il giornalista Balducci che io non conosco. In ogni caso ognuno è libero di adottare i provvedimenti che ritiene e Noi non ficchiamo il naso in questa vicenda di stretta competenza del Direttore del TG3 e di Balducci. Il provvedimento può essere impugnato dinanzi al competente  Tribunale se Balducci ritiene di farlo.

Noi che non siamo dipendenti del TG3 e che non dobbiamo dare conto ad alcun partito politico cogliamo l'occasione, per ribadire, ancora una volta, lo strapotere della Chiesa cattolica nell'ambito delle istituzioni dello Stato.

Secondo Noi è eccessiva anche la posizione della Chiesa che prende atto - tramite padre F. Lombardi - della decisione del TG3.

Che chiarisca allora la Chiesa agli Italiani ed ai cattolici di cui io ne faccio parte:

Perché la Chiesa non si scandalizza di mantenere nel clero i "Preti pedofili" che sono stati e continuano ad essere lo scandalo dell'Umanità?;

 Perché la Chiesa non si scandalizza di tenere in vita una associazione come l'Opus Dei, che andrebbe rivisitata da parte della magistratura  per tutto lo schifo che accade all'interno per come testimoniano gli adepti (numerari che adoperano ancora il "cilicio") della stessa Opus Dei?;

Perché la Chiesa non risponde alla lettera del prete genovese, Don Paolo Farinelli, al suo vescovo: "Avete fatto il diavolo a quattro sulle convivenze e sul caso Englaro. Ma assolvete il premier da ogni immoralità"  "Perché trattate così bene Berlusconi?" Don Farinella scrive al cardinal Bagnasco  "Io e molti credenti crediamo che così avete perduto autorità. Molti si allontanano dalla Chiesa per la vostra morale elastica?"

 Che ne dice la Chiesa del libro di "Gianluigi Nuzzi autore di "Vaticano S.p.a." edito da      Chiarelettere. Un libro che sta facendo discutere: dove emergono le finanze occulte del Vaticano. E' un viaggio tramite atti, documenti interni della santa sede negli affari più imbarazzanti e nascosti dell'Istituto opere di religione, (IOR) che è la banca del papa. Questo viaggio avviene grazie ad un archivio. Un archivio di monsignor Renato Dardozzi, che è stato prima il consigliere del cardinale Casaroli, poi del segretario di Stato Sodano e doveva proprio occuparsi di sistemare raddrizzare le vicende più tormentate della Santa Sede.?

Allora. Si rammenti la Chiesa di quanto Gesù Cristo disse: "Non guardare la pagliuzza nell'occhio dell'altro quando nel tuo c'è una trave..." . Applichi i comandamenti di Cristo e ripulisca il clero.

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9 luglio 2009 4 09 /07 /luglio /2009 19:53

Don Paolo Farinella: ha vinto la feccia. Note a margine alle elezioni in un non Paese

Fonte: http://temi.repubblica.it/micromega-online/


Il popolo è sovrano e ha scelto. Ne prendo atto. Ammetto la sconfitta elettorale e politica, ma non posso cedere alla sconfitta morale perché nemmeno il voto plebiscitario è fondamento di verità. Spesso la verità è appannaggio di minoranze e a volte di singole persone. A me non interessano i giochi partitici e di potere per guadagnare uno strapuntino. Non ho lottato per un tornaconto, ho vissuto per una visione di Paese e di Nazione che questo voto nega e rinnega.Il popolo italiano ha affidato la cassa di famiglia ad un evasore e ladro. Ha consegnato la legalità alla mafia che ha incoronato legislatore. Ha affidato i precari e i poveri alla elemosina dei miliardari. L'Italia tornerà in guerra e alla grande in Iraq, mentre in Afghanistan aumenterà la presenza a danno forse del Libano. Viene la voglia di dire: chi si contenta gode. I cattolici o più in generale i cristiani hanno consegnato a mani giunte il loro senso del "bene comune" e la loro strutturale solidarietà alla xenofobia e al particolarismo della Lega di Bossi.

Sono tornati i lanzichenecchi, i mafiosi e gli inquisiti e condannati che da oggi diventano il modello dell'Italia del 3° millennio. Ne prendo atto. Il malaffare ora governa e l'Italia diventa un «bordello» istituzionale. Gli Italiani non hanno più scusanti: hanno consegnato l'Italia a Berlusconi, chiavi in mano e a Bossi come suo manovratore.

Non contesto la vittoria elettorale, semplicemente non accetto questa Italia, nella quale mi sento «extracomunitario» moralmente e spiritualmente. Ha prevalso l'egoismo e ancora una volta l'interesse di parte e spesso individuale. Ha vinto uno che si è dichiarato «anarchico» riguardo ai temi etici, ha vinto il populista, il vuoto, l'effimero, l'impresentabile, l'amorale. Ha vinto la feccia d'Italia. Il primo tema messo in agenda a urne ancora calde è quello della «giustizia» perché ora comincia la «vendetta-2».

La sinistra può dirsi felice di avere messo alle corde il governo Prodi e Bertinotti potrà bersi quel brodino che augurava a Prodi. Per la seconda volta la sinistra regala l'Italia a Berlusconi. Sì, l'assassino torna sempre sul luogo del delitto. Non avere previsto che il governo Prodi era l'ultima chance, significa non avere capito nulla di politica per cui alla fine è un bene che questa sinistra sia scomparsa «motu proprio» perché pur di avere uno sprazzo di visibilità momentanea non ha saputo cogliere il sentimento, ma neppure il malessere di interi strati sociali. Hanno solo litigato sulle spoglie di un «non-programma» per affermare lo 0,0000x%. Ora, se fossero onesti, ma ne dubito, tutti i dirigenti, da cima a fondo, dovrebbero dimettersi e ritirarsi a vita privata per fallimento manifesto: non vivranno da poveri, perché avranno la misera pensione da deputati e senatori che hanno maturato anche quest'anno. Scompaiono, ma con le tasche piene. Sarebbe bene che oggi questi tizi ex sinistri tacessero e andassero a coltivare zucchine: ci risparmino per favore le loro analisi e i loro mestrui pseudo-intellettuali.

Coloro che, date le circostanze e in queste condizioni e allo stato delle cose in questo preciso momento storico della nostra nazione, non hanno votato Veltroni, nonostante sia Walter o Uolter, e si sono dispersi in mille rivoli o hanno disertato le urne, ubriachi di se stessi, oggi hanno perso il diritto di parola, di critica e di protesta: possono solo tacere. Coloro che hanno favorito il «regno» di Berlusconi devono tacere per la durata dell'intera legislatura. Lo esige la decenza.

Per quanto mi riguarda continuerò a prendere l'antidoto contro il virus del berlusconismo, specialmente ora che dilaga come la peste in tutto il Paese. Non mi rassegno all'immoralità di una politica asservita a biechi interessi capitalistici. Non mi rassegno alla logica del mercato, il nuovo idolo, di chi difende solo i suoi interessi. Non mi rassegno né mi consegno nelle mani di Bossi e continuerò a vivere e a praticare il vangelo anche in pieno deserto.

Queste elezioni sono la sconfitta del cristianesimo e particolarmente del cattolicesimo che rinnega i principi costitutivi della sua stessa esistenza: i cristiani che hanno votato Bossi hanno consegnato affogato Cristo nelle fogne del «dio-Po». Ne guadagna la gerarchia che ora presenterà il conto del finanziamento delle scuole private con buona pace dell'art. 7 della Carta costituzionale.

Berlusconi regna, Bossi governa. Si vede già all'orizzonte (credo con il sostegno del PD) lo stravolgimento della Suprema Carta e fra tre o quattr'anni avremo Berlusconi al Quirinale, despota d'Italia. Non era questo il sogno delle Italiane e degli Italiani? Buon giorno, Italia! Buon risveglio.

Da parte mia, torno nella foresta a resistere, resistere, resistere. (15 aprile 2008)


 

LETTERA AGLI AMICI

Dal sito: http://vesuvionline.ilcannocchiale.it riportiamo:

I tempi della profezia sono maturi

don Paolo Farinella, teologo

Nella Bibbia quando Dio vuole mandare un castigo al suo popolo, gli toglie «la Parola» e la siccità diventa sinonimo di mancanza di profeti e profezia. Quando invece vuole benedire il suo popolo, manda i profeti e la Parola scorre come la pioggia e ne impregna tutta la terra. Il profeta Gioele (sec. IV a.C.) annuncia che l’era messianica vedrà una abbondanza straordinaria di profezia: «Sopra ogni carne effonderò il mio Spirito. I vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri vecchi avranno dei sogni, i vostri giovani vedranno visioni»(Gl 3,1). Questo testo  non distingue tra Israeliti e non Israeliti (credenti e atei), ma afferma che lo spirito di profezia sarà effuso su tutti: «su ogni carne».

Pensavo a queste parole profetiche, quando lessi l’e-mail di Maurizio Chierici il quale mi comunicava che oltre tre mila persone in quattro giorni avevano letto la mia «Lettera aperta al cardinale Angelo Bagnasco: “Senza la profezia rimane la complicità”». Sono rimasto colpito dalla valanga di adesioni e ho sentito immediatamente la mia responsabilità aumentare. Oltre al sito del settimanale «Domani», (http://domani.arcoiris.tv/?p=602) , la lettera è stata ripresa dal sito di Paolo Moiola (http://www.paolomoiola.it/) e del Tafanus (http://iltafano.typepad.com/il_tafano/) e so che moltissimi l’hanno mandata ai loro contatti e conoscenti. Veramente la rete è uno strumento di democrazia e di libertà.

Con la mia lettera aperta non ho compiuto un atto di coraggio, né ho voluto cercare consensi a buon mercato, ma ho adempiuto un voto di coscienza, cioè un obbligo interiore che mi deriva dal mio essere cittadino di uno stato democratico e laico e di essere al tempo stesso un credente che svolge la funzione di prete nella Chiesa Cattolica. Parlare di coraggio e di paura è fuorviante, oggi è sufficiente essere solo se stessi per emergere in un oceano di servilismo e di omertà. Io non rappresento la Chiesa e non intendo essere un capo popolo, ma nello stesso tempo non posso rinunciare ad essere me stesso e solo me stesso: perché valgo soltanto per il grado di autenticità nella verità che sono capace di dare con la mia vita, la mia dirittura e il mio disinteresse. Non temo le conseguenze di alcun genere perché non ho mai avuto mire di carriera, e oggi sono parroco di una parrocchia senza territorio e senza parrocchiani, mentre don Milani stava meglio: era parroco di 40 persone.

Credo in Dio e il mio Dio ha il volto di Gesù Cristo che ha sempre preso le distanze da ogni forma di potere, che ha messo in guardia dall’esercizio del potere, basato sullo sfruttamento e ha imposto ai suoi discepoli un comportamento e scelte diametralmente opposti. Gesù non ha cercato il compromesso con l’esistente, non è venuto a patti con il potere, né civile né religioso, ma ha indicato le responsabilità e le connivenze, additandole al disprezzo della coscienza illuminata dalla Parola di Dio a favore del principio invalicabile che è la persona umana. A questo scopo non ha esitato a schierarsi contro «il sabato», come dire che ha negato la ragione stessa dell’esistenza della religione. Davanti ai nostri occhi, gli atei travestiti da laici e gli psudo-credenti, travestiti anche da vescovi e cardinali, stanno facendo scempio delle regole della convivenza sociale e umana, basata sui bisogni dei più piccoli e incapaci di badare a se stessi. Costoro contrabbandano i principi e i cosiddetti «valori» con gli affari e le convenienze, con gli intrallazzi e i tornaconti.

E’ tempo della Parola e delle parole di senso: in un mondo seppellito da «morte parole», facciamo sentire il suono e la musica della Parola che libera la coscienza e impegna la volontà per fare argine davanti al degrado politico, sociale,  istituzione e religioso in cui stiamo affondando perché abbiamo permesso che un pazzo «malato» di egotismo andasse al governo per guidare l’intera Nazione verso l’abisso della decadenza. Non si può più restare muti senza diventare complici. E’ l’ora che i credenti non chierici e i laici custodi dell’autonomia dello Stato, sorgano dalle loro comode poltrone, e rompano il silenzio di rassegnazione di fronte all’emergenza educativa che sta attanagliando il nostro Paese, divenuto zimbello del mondo intero a causa di un presidente del consiglio che si comporta e agisce come un malato mentale assetato di narcisismo auto celebrativo. I cattolici e in modo particolare i vescovi non possono tacere di fronte a questa deriva che ha toccato livelli da sub-basso impero, senza sentire la colpa di essere responsabili «in solido» di quanto sta accadendo.

I vescovi possono parlare di  «emergenza educativa», ma solo se ammettono la loro responsabilità di avere sostenuto un uomo indegno di governare il nostro popolo e a condizione che si assumano la responsabilità piena delle conseguenze del loro sostegno. Il governo sta compiendo scelte scellerate nel più totale disinteresse rassegnato: il decreto sicurezza che ripropone le schedature dei bambini, dei senza fissa dimora, ecc., riportandoci indietro alle schedatura di stampo nazifascista che credevamo finita per sempre con l’avvento della democrazia e la costituzione dell’Europa. Non possiamo tacere di fronte ai poveri che affrontano l’esodo della salvezza verso la Terra Promessa del benessere, senza dimenticare che l’occidente, mèta dei diseredati, è colpevole dello sfruttamento dei paesi da cui essi scappano. Abbiamo depredato l’Africa da oltre due secoli per il nostro benessere (materie prime) e per il sollazzo di pochi imbecilli (safari), stiamo ammazzando l’Africa con le scorie radioattive, vendiamo armi alle bande in permanente guerra, succhiando l’anima all’intero continente e abbiamo anche il coraggio di respingere il barconi della disperazione. L’aggravante sta nel fatto che tutto avviene anche per opera di un governo che si dichiara ispirato ai principi cattolici, appoggiato dal mondo cattolico e sostenuto dai vescovi, i quali di fronte all’immoralità dilagante si girano dall’altra parte come il prete e il sacrestano della parabola del Samaritano (Lc 10,30-33).

Il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, in occasione dell’80° anniversario del Patti Lateranensi (11 febbraio 2009) ebbe a dire che mai le relazione con un governo in Italia erano state così eccellenti come con l’attuale governo. Dopo i fatti degli ultimi mesi, dopo le accuse della moglie, dopo gli eventi di Casoria, su cui il capo del governo ha giurato sulla testa dei figli, dando nei giorni successivi quattro versioni differenti dello stesso fatto, commettendo così uno spergiuro imperdonabile per la morale cattolica, di fronte alle bugie sistematiche ammannite come verità, il cardinale segretario di Stato e il presidente della Cei, a mio avviso, se avessero avuto un minimo pudore evangelico, avrebbero dovuto parlare apertamente e dire: noi come Chiesa rescindiamo unilateralmente il concordato per indegnità morale di un governo che opera palesemente l’ingiustizia, per un presidente del consiglio dichiarato da un tribunale «colpevole di corruzione di testimoni» e responsabile attivo del degrado morale dell’intera nazione con i suoi comportamenti privati, con il suo esempio tracotante, con le sue bugie manovrate come verità, per il suo disprezzo delle istituzioni statuali, per lo spergiuro con cui ha condannato se stesso e i suoi figli: un uomo che spergiura sulla testa dei suoi figli non è degno né della paternità né tanto meno del governo della nazione perché sta scritto: «Non giurate: né per il cielo né per la terra né con qualunque altra forma di giuramento, ma il vostro sì sia sì, il vostro no sia no, in modo da non cadere nel giudizio » (Giacomo 5,12). I vescovi avrebbero dovuto chiedere ad una sola voce le dimissione del governo e avrebbero dovuto dire ai cattolici che non è loro lecito sostenere un megalomane del genere che tutto deforma e inquina a proprio vantaggio, incurante del bene comune dell’intera nazione.

La gerarchia, se vuole proporsi come guida morale, deve distinguersi dai sistemi immorali di governo e ancora di più dalla politica amorale e senza alcun riferimento etico che invece di educare il popolo prospettando la complessità degli eventi e proponendo le soluzioni ragionevoli.

Vediamo minori che compiono «delitti» contro la persona «per noia», che ricattano i coetanei per avere cellulari e denaro, minori che si spostano da una città all’altra per delinquere senza alcun problema … madri che offrono le figlie per lo «jus primae noctis», pur di vederle apparire nude in tv e avere una particina in qualche reality per individui complessati e senza speranza. Non è questa una emergenza educativa?

E’ tempo della profezia. Torni la profezia, ma non la voce esile di un singolo che conta poco, ma torni la voce di un popolo, la voce del popolo del concilio Vaticano II, abortito appena nato,  torni il laicato che è la spina dorsale della Chiesa e nessuno abdichi dal proprio servizio, dal proprio compito, dal proprio identità. In questo momento in tutta Italia stano sorgendo gruppi che celebrano il concilio come contrasto alla deriva fondamentalista di una gerarchia e di un papato che invece di guardare avanti, si voltano indietro, rimpiangendo le cipolle d’Egitto. Credo che bisogna assumersi la responsabilità in prima persona. Credo che sia urgente che i credenti e i non credenti prendano penna carta e calamaio e scrivano al Cardinale Bagnasco e al proprio vescovo, facendo sentire la propria voce. Se qualcuno non riesce ad esprimere i suoi sentimenti, copi la mia lettera, vi scriva due parole di accettazione o di rifiuto, di condivisione o di contestazione e la spedisca a titolo personale. Se duemila contatti scrivessero duemila lettere sono duemila segni e duemila parole, autentici sassi che rompono il virus «tacere», autentico strumento di connivenza e di malaffare.

Verrà un giorno in cui la Storia ci chiederà conto se c’eravamo e se abbiamo avuto sentore dei «segni dei tempi» e se siamo stati capaci di viverli e di difenderli con la nostra vita e con le nostre parole del cuore. In caso contrario ci additerà ai posteri come complici indegni del nostro tempo.

Genova, 7 giungo 2009

 

 


NOSTRO COMMENTO: Meditate gente! Questo sì che è un prete con tanto di PALLE! Nella vita non dimentichiamo mai di essere sempre NOI STESSI. Non ci facciamo trasportare dal solito vento del potere  issando la vela dal lato che ci è più conveniente. Non facciamo  come fanno i soliti ASINI sempre pronti ad abbassare la testa quando il PADRONE ordina anche se ci rendiamo conto che, come diceva Seneca: "imperare sibi maximum imperium est" Ad maiora !

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9 luglio 2009 4 09 /07 /luglio /2009 07:40

Lettera del prete genovese al suo vescovo: "Avete fatto il diavolo a quattro sulle convivenze e sul caso Englaro. Ma assolvete il premier da ogni immoralità"

"Perché trattate così bene Berlusconi?" Don Farinella scrive al cardinal Bagnasco

"Io e molti credenti crediamo che così avete perduto autorità. Molti si allontanano dalla Chiesa per la vostra morale elastica" di don PAOLO FARINELLA


Mandiamo in onda anche questo video tratto da Youtube e connesso alla presente vicenda:


Don Farinella: "A Berlusconi basta la sua parola? Non è mica il digestivo Falqui!"

Fonte: ladygroove71c




Questa lettera, scritta da don Paolo Farinella, prete e biblista della diocesi di Genova al suo vescovo e cardinale Angelo Bagnasco, è stata inviata qualche settimana fa e circola da giorni su internet. Riguarda la vicenda Berlusconi, vista con gli occhi di un sacerdote. Alla luce degli ultimi fatti e della presa di posizione di Famiglia Cristiana che ha chiesto alla Chiesa di parlare, i suoi contenuti diventano attualissimi.

Egregio sig. Cardinale,

viviamo nella stessa città e apparteniamo alla stessa Chiesa: lei vescovo, io prete. Lei è anche capo dei vescovi italiani, dividendosi al 50% tra Genova e Roma. A Genova si dice che lei è poco presente alla vita della diocesi e probabilmente a Roma diranno lo stesso in senso inverso. E' il destino dei commessi viaggiatori e dei cardinali a percentuale. Con questo documento pubblico, mi rivolgo al 50% del cardinale che fa il Presidente della Cei, ma anche al 50% del cardinale che fa il vescovo di Genova perché le scelte del primo interessano per caduta diretta il popolo della sua città.

Ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29 maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del 29 maggio 2009. Mi ha colpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato - o meglio non ha trattato - la questione morale (o immorale?) che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del consiglio, ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale di minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo, calunnia come lotta politica.

Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le fonti certe: la moglie accusa pubblicamente il marito presidente del consiglio di "frequentare minorenni", dichiara che deve essere trattato "come un malato", lo descrive come il "drago al quale vanno offerte vergini in sacrificio". Le interviste pubblicate da un solo (sic!) quotidiano italiano nel deserto dell'omertà di tutti gli altri e da quasi tutta la stampa estera, hanno confermato, oltre ogni dubbio, che il presidente del consiglio ha mentito spudoratamente alla Nazione e continua a mentire sui suoi processi giudiziari, sull'inazione del suo governo. Una sentenza di tribunale di 1° grado ha certificato che egli è corruttore di testimoni chiamati in giudizio e usa la bugia come strumento ordinario di vita e di governo. Eppure si fa vanto della morale cattolica: Dio, Patria, Famiglia. In una tv compiacente ha trasformato in suo privato in un affaire pubblico per utilizzarlo a scopi elettorali, senza alcun ritegno etico e istituzionale.

Lei, sig. Cardinale, presenta il magistero dei vescovi (e del papa) come garante della Morale, centrata sulla persona e sui valori della famiglia, eppure né lei né i vescovi avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale. I vescovi assistono allo sfacelo morale del Paese ciechi e muti, afoni, sepolti in una cortina di incenso che impedisce loro di vedere la "verità" che è la nuda "realtà". Il vostro atteggiamento è recidivo perché avete usato lo stesso innocuo linguaggio con i respingimenti degli immigrati in violazione di tutti i dettami del diritto e dell'Etica e della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, con cui il governo è solito fare i gargarismi a vostro compiacimento e per vostra presa in giro. Avete fatto il diavolo a quattro contro le convivenze (Dico) e le tutele annesse, avete fatto fallire un referendum in nome dei supremi "principi non negoziabili" e ora non avete altro da dire se non che le vostre paroline sono "per tutti", cioè per nessuno.

Il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie: i disorientati e i rassegnati. I primi non capiscono perché non avete lesinato bacchettate all'integerrimo e cattolico praticante, Prof. Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di Berlusconi.
Non date forse un'assoluzione previa, quando vi sforzate di precisare che in campo etico voi "parlate per tutti"? Questa espressione vuota vi permette di non nominare individualmente alcuno e di salvare la capra della morale generica (cioè l'immoralità) e i cavoli degli interessi cospicui in cui siete coinvolti: nella stessa intervista lei ha avanzato la richiesta di maggiori finanziamenti per le scuole private, ponendo da sé in relazione i due fatti. E' forse un avvertimento che se non arrivano i finanziamenti, voi siete già pronti a scaricare il governo e l'attuale maggioranza che sta in piedi in forza del voto dei cattolici atei? Molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere l'8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente sa che le offerte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve, però, sapere che è una conseguenza diretta dell'inesistente magistero della Cei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo.

I cattolici rassegnati stanno ancora peggio perché concludono che se i vescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che non è grave e passano sopra a stili di vita sessuale con harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla bugia e sull'odio dell'avversario pur di vincere a tutti i costi. I cattolici lo votano e le donne cattoliche stravedono per un modello di corruttela, le cui tv e giornali senza scrupoli deformano moralmente il nostro popolo con "modelli televisivi" ignobili, rissosi e immorali.

Agli occhi della nostra gente voi, vescovi taciturni, siete corresponsabili e complici, sia che tacciate sia che, ancora più grave, tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali. Il popolo ha codificato questo reato con il detto: è tanto ladro chi ruba quanto chi para il sacco. Perché parate il sacco a Berlusconi e alla sua sconcia maggioranza? Perché non alzate la voce per dire che il nostro popolo è un popolo drogato dalla tv, al 50% di proprietà personale e per l'altro 50% sotto l'influenza diretta del presidente del consiglio? Perché non dite una parola sul conflitto d'interessi che sta schiacciando la legalità e i fondamentali etici del nostro Paese? Perché continuate a fornicare con un uomo immorale che predica i valori cattolici della famiglia e poi divorzia, si risposa, divorzia ancora e si circonda di minorenni per sollazzare la sua senile svirilità? Perché non dite che con uomini simili non avete nulla da spartire come credenti, come pastori e come garanti della morale cattolica? Perché non lo avete sconfessato quando ha respinto gli immigrati, consegnandoli a morte certa?

Non è lo stesso uomo che ha fatto un decreto per salvare ad ogni costo la vita vegetale di Eluana Englaro? Non siete voi gli stessi che difendete la vita "dal suo sorgere fino al suo concludersi naturale"? La vita dei neri vale meno di quella di una bianca? Fino a questo punto siete stati contaminati dall'eresia della Lega e del berlusconismo? Perché non dite che i cattolici che lo sostengono in qualsiasi modo, sono corresponsabili e complici dei suoi delitti che anche l'etica naturale condanna? Come sono lontani i tempi di Sant'Ambrogio che nel 390 impedì a Teodosio di entrare nel duomo di Milano perché "anche l'imperatore é nella Chiesa, non al disopra della Chiesa". Voi onorate un vitello d'oro.

Io e, mi creda, molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per vangelo. Un governo dissipatore e una maggioranza, schiavi di un padrone che dispone di ingenti capitali provenienti da "mammona iniquitatis", si è reso disposto a saldarvi qualsiasi richiesta economica in base al principio che ogni uomo e istituzione hanno il loro prezzo. La promessa prevede il vostro silenzio che - è il caso di dirlo - è un silenzio d'oro? Quando il vostro silenzio non regge l'evidenza dell'ignominia dei fatti, voi, da esperti, pesate le parole e parlate a suocera perché nuora intenda, ma senza disturbarla troppo: "troncare, sopire ... sopire, troncare".

Sig. Cardinale, ricorda il conte zio dei Promessi Sposi? "Veda vostra paternità; son cose, come io le dicevo, da finirsi tra di noi, da seppellirsi qui, cose che a rimestarle troppo ... si fa peggio. Lei sa cosa segue: quest'urti, queste picche, principiano talvolta da una bagattella, e vanno avanti, vanno avanti... A voler trovarne il fondo, o non se ne viene a capo, o vengon fuori cent'altri imbrogli. Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire" (A. Manzoni, Promessi Sposi, cap. IX). Dobbiamo pensare che le accuse di pedofilia al presidente del consiglio e le bugie provate al Paese siano una "bagatella" per il cui perdono bastano "cinque Pater, Ave e Gloria"? La situazione è stata descritta in modo feroce e offensivo per voi dall'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che voi non avete smentito: "Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma tra un devoto monogamo [leggi: Prodi] che contesta certe sue direttive e uno sciupa femmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dice bravo allo sciupa femmine. Ecclesia casta et meretrix" (La Stampa, 8-5-2009).

Mi permetta di richiamare alla sua memoria, un passo di un Padre della Chiesa, l'integerrimo sant'Ilario di Poitier, che già nel sec. IV metteva in guardia dalle lusinghe e dai regali dell'imperatore Costanzo, il Berlusconi cesarista di turno: "Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l'anima con il denaro" (Ilario di Poitiers, Contro l'imperatore Costanzo 5).

Egregio sig. Cardinale, in nome di quel Dio che lei dice di rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, un lampo estivo di coerenza di fede e di credibilità. Se non può farlo il 50% di pertinenza del presidente della Cei "per interessi superiori", lo faccia almeno il 50% di competenza del vescovo di una città dove tanta, tantissima gente si sta allontanando dalla vita della Chiesa a motivo della morale elastica dei vescovi italiani, basata sul principio di opportunismo che è la negazione della verità e del tessuto connettivo della convivenza civile.

Lei ha parlato di "emergenza educativa" che è anche il tema proposto per il prossimo decennio e si è lamentato dei "modelli negativi della tv". Suppongo che lei sappia che le tv non nascono sotto l'arco di Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella duplice veste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili di vita, etica e comportamenti dei giovani ai quali non sa offrire altro che la prospettiva del "velinismo" o in subordine di parlamentare alle dirette dipendenze del capo che elargisce posti al parlamento come premi di fedeltà a chi si dimostra più servizievole, specialmente se donne. Dicono le cronache che il sultano abbia gongolato di fronte alla sua reazione perché temeva peggio e, se lo dice lui che è un esperto, possiamo credergli. Ora con la benedizione del vostro solletico, può continuare nella sua lasciva intraprendenza e nella tratta delle minorenni da immolare sull'altare del tempio del suo narcisismo paranoico, a beneficio del paese di Berlusconistan, come la stampa inglese ha definito l'Italia.

Egregio sig. Cardinale, possiamo sperare ancora che i vescovi esercitino il servizio della loro autorità con autorevolezza, senza alchimie a copertura dei ricchi potenti e a danno della limpidezza delle verità come insegna Giovanni Battista che all'Erode di turno grida senza paura per la sua stessa vita: "Non licet"? Al Precursore la sua parola di condanna costò la vita, mentre a voi il vostro "tacere" porta fortuna. In attesa di un suo riscontro porgo distinti saluti. Genova 31 maggio 2009
Paolo Farinella, prete


NOSTRO COMMENTO: Veramente complimenti a Don Paolo Farinella per aver esplicitato il suo pensiero da prete e da libero cittadino. Un esempio questo che tutti Noi dovremmo imitare. Una vera vergogna per la Chiesa attuale che gestisce attraverso lo IOR fior di miliardi ed in Africa e nel mondo la gente muore  di fame. Mantiene ancora in vita  una organizzazione come l'Opus Dei che andrebbe rivisitata da parte dell'autoritò giudiziaria per le testimonianze allucinanti delle persone che ne hanno fatto parte. Per non parlare poi dei preti pedofili. La Chiesa di tutto questo ne è informata. Però finge di ignorare. Allora ben vengano i preti come Farinella. Non solo i preti. Chi si professa cattolico ha l'obbligo morale di denunciare fatti e misfatti che ritiene non consoni agli insegnamenti di Cristo. Noi da queste pagine lo stiamo facendo. L' augurio è che anche gli altri cattolici  lo facciano. In particolare è indispensabile che la gente venga informata sui fatti poco puliti (pedofilia, ad esempio) che accadono nell'ambito dell' attuale clero. Bisogna smascherare i disonesti e farli allontanare in ogni modo dalla Chiesa di Cristo. Amen!         

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7 luglio 2009 2 07 /07 /luglio /2009 09:04

L'Africa muore di fame. La Chiesa che fa'?

DAL BLOG DI BEPPE GRILLO, SI RIPORTA:



 


NOSTRO COMMENTO: Queste scene sono strazianti e ricordano un triste periodo  della nostra storia a tutti noto. Il Papa è stato in Africa a far visita. Non basta andare in Africa e fare visita. La gente se ne frega del Papa che alza le mani al cielo e fà promesse invocando l'aiuto di Dio che non l'ascolta.. La gente in Africa convive con la MORTE. Qualsiasi momento  è quello buono per MORIRE. Il Papa vola con aerei ed elicotteri privati e con un codazzo di gente inutile. Gesù Cristo quando era tra la gente vestiva con dei cenci, mangiava con i poveri, ha donato  la vita per gli altri. La stessa cosa ha fatto il poverello d'Assisi. La stessa cosa, a nostro avviso, dovrebbe fare la Chiesa. Il Vaticano  possiede ricchezze ingenti che servono solo ad alimentare un clero inutile. Per non parlare dell'Opus Dei  che , secondo quanto sostengono coloro i quali hanno avuto la sfortuna di farne parte, andrebbe chiusa e rivisitata da parte dell'autorità giudiziaria. Si pensi che i loro membri usano ancora il cilicio! E' una vera vergogna! ED IL PAPA LO SA E NON FA' NIENTE!  Noi siamo cattolici. Crediamo in Dio. Ma, certamente, non crediamo nell'attuale Chiesa cattolica e meno che mai nel clero che la accompagna e   consente, ancora,  ad associazioni come l'Opus Dei  di esistere (Cfr Ns articolo su Opus Dei).

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1 luglio 2009 3 01 /07 /luglio /2009 22:42

 La nostra duplice natura by: F.Cannizzaro


Giorni addietro, parlando con amici e commentando l'Enciclica di Benedetto XVI "Deus est caritas"ci siamo impelagati in una discussione durata delle ore senza però  venirne a capo di niente. Dopo aver disquisito sui concetti di "eros"  ed "agape" per capire la ratio dell'Enciclica, la discussione è scivolata sul concetto di bene e male.

Io sostenevo che ogni cosa nella vita ha un duplice aspetto.Uno buono ed uno cattivo: come le forze che compongono il nostro Io. Queste forze si completano a vicenda e servono per farci superare le difficoltà che incontriamo nel Nostro cammino.Per dirla in parole povere: il diavolo e l'acqua santa! In Noi esiste una duplice natura: quella del criminale e quella del giusto. A sostegno di questa tesi portavo un esempio: quante volte Vi è capitato di odiare una persona al punto di volerla sopprimere.Ma non lo avete mai fatto.Perchè? Perché l'altra Vostra metà ve lo ha impedito.Vi ha fatto riflettere ! In pratica ha bloccato la Vs azione malefica. Continuando a discutere con gli amici, sostenevo che noi potremmo definirci degli "equilibristi" che camminano su un filo teso tra due montagne e con sotto un enorme burrone.

Abbiamo tra le mani una gran barra con due pesi ai lati.

Se perdiamo l'equilibrio andiamo a finire nel burrone e, per Noi, è finita.

Se, invece, manteniamo l'equilibrio possiamo camminare a lungo sul filo teso senza cadere e possiamo anche indicare agli altri la strada giusta da percorrere.

In effetti Noi siamo tutti due persone: dentro di Noi e fuori di Noi.

Si era fatto tardi ed abbiamo rinviato il discorso a data da destinarsi., anche se, qualcuno ne è rimasto convinto.Però mi guardava strano. Voi che ne dite? Avete mai provato a guardarvi in Voi stessi? Tanti secoli addietro S.Agostino diceva: "Noli foras exire, in te ispum redi, in interiore homine habitat Veritas.." Sarà poi vero??

                                                                                         Fernando

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1 luglio 2009 3 01 /07 /luglio /2009 16:41

OPUS DEI: DI CHE SI TRATTA?

di Fernando Cannizzaro  

 

  L'Opus Dei è un'organizzazione fondata in Spagna nel 1928 da Josemaría Escrivá de Balaguer.

L'obiettivo dichiarato di Opus Dei è quello di "diffondere in tutta la società una profonda consapevolezza della chiamata universale alla santità e all'apostolato attraverso il lavoro svolto con la libertà e responsabilità personale".

L'Opus Dei è composto da membri  laici e sacerdoti:

I laici continuano a lavorare nel mondo laico, ma restano sotto la stretta direzione spirituale dell'Opus Dei.

Tutti i membri Opus Dei devono seguire "il progetto di vita", fatto da pratiche spirituali come la Messa quotidiana, il rosario, la lettura spirituale, mentale e di preghiera.
Ci sono diverse classi di appartenenza l'Opus Dei:

Numerary: membri che si impegnano a rimanere celibi e, in generale, vivono in case Opus Dei. Essi  impiegano tutti i loro stipendi per l'Opus Dei, e praticano, inoltre,  varie forme di mortificazione corporale, compreso l'uso del cilicio, e la fustigazione;

 Sovrannumerari: sono membri che possono essere sposati e vivono con le loro famiglie. Essi seguono lo stesso "progetto di vita" come i Numerary, ma, in genere, non conoscono molti dei dettagli della vita dei Numerary. Essi conferiscono gran parte del loro reddito all'Opus Dei, spesso a scapito delle loro parrocchie locali. Per leggere la testimonianza della figlia di un sovrannumeraria: http://www.odan.org/tw_apple.htm

Numerary sacerdoti: essi aderiscono all'Opus Dei come membri laici, ma vengono poi selezionati. Molti sono titolari di posizioni importanti in Vaticano. Ad ogni casa dell'Opus Dei è assegnato un Numerario sacerdote, le cui responsabilità comprendono: dire Messa, sentire le confessioni e dare la direzione spirituale per l'Opus Dei.

Membri Associati all'Opus Dei: Essi hanno come pegno anche il celibato, ma, generalmente,non vivono in case.Tra queste vi sono le persone che non hanno acquisito diplomi universitari, o che devono rimanere con le loro famiglie per motivi personali.

Numerary assistenti: sono donne che si impegnano al celibato, e sono responsabili per la cura e la pulizia di tutte le residenze l'Opus Dei. Per leggere la testimonianza di un ex assistente numerary: http://www.odan.org/tw_basic_human_rights_were_violated.htm

Cooperatori: dell'Opus Dei forniscono un sostegno finanziario, ma non sono considerati membri dell'Opus Dei. collaboratori non hanno bisogno di essere cattolici. (Note:  More testimonies from former members of Opus Dei can be found at the following link: http://www.odan.org/testimonies_and_writings.htm ) (Nota: Altre testimonianze di ex membri dell'Opus Dei si possono trovare al seguente link: http://www.odan.org/testimonies_and_writings.htm)

Nonostante le sue apparenti nobili intenzioni, l'Opus Dei ha suscitato polemiche nei Paesi di tutto il mondo. Le famiglie dei membri dell' Opus Dei non sono quasi mai coinvolti nel processo di vocazione, (in realtà l'Opus Dei  spesso scoraggia i suoi nuovi membri dal raccontare anche alle loro famiglie  la loro decisione.)

 Nei primi anni 1980 all'Opus Dei è stata concessa da Papa Giovanni Paolo II la designazione di "Prelatura personale" all'interno della Chiesa (che garantisce all'Opus una forte autonomia paragonabile a quella di una diocesi extraterritoriale).  Oggi ci sono circa 85.000 membri dell'Opus Dei in tutto il mondo. L'Opus Dei si trova in molti paesi, tra cui Inghilterra, Spagna, Italia, Irlanda, Canada, Messico, Giappone, Australia, Filippine, i paesi dell'Europa Centrale e Sud America, e molti altri, compresi gli Stati Uniti. Opus Dei, in genere, si trova nelle grandi città, spesso vicino a prestigiose università, dove ha la speranza di attrarre reclute.  

 Chi volesse approfondire la nascita e le origini dell'Opus Dei può consultare: http://it.wikipedia.org/wiki/Opus_Dei.

Negli ultimi anni, gruppi di ex membri provenienti da altri paesi si sono riuniti per ricordare le ingannevoli tecniche manipolative occupate da Opus Dei dai membri e di condividere le loro storie. Tra questi sono Opus Libros, con sede in Spagna, e Opuslivre, con sede in Brasile.

Da contatti che l'ODAN ha allacciato, è emerso che ovunque vi è l'Opus Dei,  vi è polemica.  La grande tragedia è che la maggior parte dei membri dell'Opus Dei non si rende conto che gli ideali che ispirano  non si correlano con le loro effettiva pratiche, che comprendono una cultura che richiede reclutamento aggressivo, soprattutto a livello di numerary con l'imposizione delle coercizioni e l'intenso senso di colpa su coloro che desiderano prendere libere decisioni. Impongono cieca obbedienza al loro Superiore: lo spirito deve essere quello di obbedire o lasciare ".  

Che cos'è L'ODAN? (www.odan.org)

ODAN è un'organizzazione di volontari che fornisce sostegno,  comprensione ed orecchio a queste persone vittime dell'Opus Dei e dà loro le informazioni di cui hanno bisogno per compiere scelte informate.
Fin dalla sua istituzione nel 1991, ODAN ha sentito  innumerevoli persone che sono state vittime dell'Opus Dei da parte del reclutamento aggressivo, fatto con sotterfugi e inganno. Il risultato è stato per molti devastazione e disillusione. Le vittime dell'Opus Dei spesso si sentono isolate, sole, abbandonate anche da Dio. L'ODAN si sostiene esclusivamente su donazioni, al fine di continuare gli obiettivi di istruzione, di prossimità e di sostegno. Il personale dell' ODAN  è composto interamente da volontari che lavorano molte ore senza stipendi. In particolare l'ODAN che fin dalla sua istituzione nel 1991, è stato in contatto con persone provenienti da tutto il mondo che hanno sperimentato la discutibile prassi di Opus Dei. Molti sono ex membri, altri che hanno contattato ODAN inclusi genitori, fratelli e amici degli attuali o ex membri dell'Opus Dei; sacerdoti e religiosi, compresi i vescovi ei ministri del campus.

IL LIBRO Di Ferruccio PINOTTI: OPUS DEI SEGRETA

Ed ora veniamo alle testimonianze tratte dal libro di Ferruccio Pinotti "Opus Dei Segreta". Per raccogliere queste testimonianze il giornalista ha girato tutta l'Italia. Per il dubbio che le testimonianze riflettessero molto il peso che la Chiesa cattolica ha nella nostra società, Pinotti si è recato anche in Spagna, in Germania, in Inghilterra, negli Stati Uniti ed in Sud America. Dice nel suo libro che:" .....il muro del silenzio eretto dai vertici dell'Opus Dei è altissimo. Nulla deve uscire che non sia elogiativo,agiografico, commemorativo....Ma c'è qualcosa che non può essere cancellato: è l'esperienza delle singole persone, le tante storie segrete di coloro che a causa dell'opus Dei hanno sofferto e soffrono. Le storie umane non si discutono e non si dimenticano. Sarebbe troppo lungo e dispersivo riportare in questa sede le esperienze vissute direttamente dagli ex appartenenti all'Opus Dei. Il lettore che volesse approfondire la vicenda può acquistare direttamente il libro e leggerlo (oltretutto costa solo 11,50 Euro) ne vale la pena. Nelle "Conclusioni" del libro di Pinotti si legge:"....La rete di controllo della quale Opus Dei si avvale in Italia è quindi doppia: quella sviluppata in proprio, a partire dall'anno 1946, anno del trasferimento a Roma di Escrivà de Balanguer e dell'insediamento dell'Organizzazione in Italia; e quella che si muove attraverso le alte gerarchie Vaticane contigue all'Opus Dei. Per queste ragioni l'Opus Dei è, in Italia un potere reale; un potere forte. Ma anche un potere che opera in segreto, perché i nomi dei numerari, soprannumerari, aggregati e cooperatori restano ignoti. Eppure in qualsiasi Azienda, in qualsiasi carica pubblica,in ogni ministero, in ogni tribunale, in ogni università, in ogni ospedale, in ogni giornale ci sono una o più persone che - a vario titolo ed in forme diverse -  risultano essere vicine all'Opus Dei. .....La creazione, per  l'Opus e solo per l'Opus Dei, di una "Prelatura personale", fa di essa una gigantesca diocesi extraterritoriale, una vera e propria "Chiesa nella Chiesa", completamente autonoma in termini organizzativi e finanziari in grado persino di effettuare l'ordinazione di propri sacerdoti. Il Vaticano dopo l'elezione di Joseph Ratzinger sembra aver iniziato a considerare il problema. ....Lo ha fatto ridimensionando l'enorme potere nel campo della comunicazione acquisito negli anni di Papa Wojtyla da Navarro Valls il numerario dell'Opus Dei sollevato dal suo incarico e sostituito da un esponente dei tempi storici dell'Opera, il gesuita padre Federico Lombardi. Ma un ridimensionamento dell'Opus Dei si presenta comunque problematico per Ratzinger, che dell'Organizzazione ha accettato non solo le lauree Honoris causa, ma sostanziali appoggi.

LETTERA AL VATICANO

Nell'autunno 2005 un gruppo si ex numerari dell'Opus Dei ha inviato una lettera a Papa Ratzinger, sottolineando una serie di gravi problemi e chiedendo l'apertura di un'inchiesta sull'Opus Dei da parte delle autorità ecclesiastiche per la lettura di questa lettera si rinvia al sito: http://www.opuslibros.org/libros/oraculo/liberta_it.htm

Per concludere questa carrellata, alla luce di quanto sopra esposto,  Noi riteniamo - posto che sia vero quello che scrive Pinotti e, non c'è motivo per non credere, dal momento che risultano per  tabulas le testimonianze degli ex numerari appartenenti all'Opus Dei  e la serietà del giornalista - che occorrerebbe interessare le autorità competenti per approntare idonei provvedimenti, anche legislativi, volti a sottoporre alle Prefetture ed al Ministero dell'Interno gli elenchi di tutti gli appartenenti all'Opus Dei (numerari, soprannumerari, aggregati e cooperatori) in maniera che si sappia a priori a che tipo di organizzazione si aderisce. Diversamente, secondo quanto afferma Pinotti, si aderisce al un potere occulto libero da vincoli con la società civile. E' questo non è legale! Costituisce, inoltre, un serio problema per la Chiesa che, con tutte le testimonianze negative degli ex adepti all'Opus Dei, ha una bella gatta da pelare!




 

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1 luglio 2009 3 01 /07 /luglio /2009 16:30

LA PEDOFILIA NELLA CHIESA CATTOLICA

di Avv. Fernando Cannizzaro


Le vicende della pedofilia nell'ambito della Chiesa cattolica non sono né  recenti né  nuove. Ne hanno parlato i Media anni addietro. In Usa hanno avuto il loro culmine. Ne parliamo anche Noi oggi per dare il Ns modesto contributo e per non fare cadere nel dimenticatoio fenomeni così gravi che avvengono nell'ambito delle istituzioni di cui Noi facciamo parte come Cattolici.

La pedofilia è una forma di devianza sessuale che si estrinseca nell'attrazione sessuale da parte di un soggetto sessualmente maturo  (sic!) nei confronti di soggetti che invece non lo sono ancora: bambini, preadolescenti e minorati. Il soggetto maggiorenne che dovrebbe essere sessualmente maturo, a nostro avviso, non lo è affatto. Si porta dietro nell'inconscio  disturbi della psiche che risalgono ad eventi dell'età puberale. Il Pedofilo  è un soggetto sessualmente malato, nel senso che non ha avuto in età puberale un corretto sviluppo sessuale. La conseguenza del suo status porta il pedofilo ad avere dei rapporti con soggetti di età di gran lunga inferiore alla loro: in genere bambini, preadolescenti ed anche minorati. I traumi  che provocano i pedofili  nei soggetti destinatari delle loro attenzioni sono irreversibili e lasciano,  negli adulti che hanno avuto nell'infanzia storie con pedofili, fenomeni a carico della sfera emotiva, relazionale, sociale e di comportamento.

Dicevamo che i preti pedofili hanno scelto come campo di battaglia gli USA anche se non disdegnano altri Stati. Oltre un miliardo di dollari è il costo degli abusi sessuali sui minori per la Chiesa cattolica negli USA. Lo confermano arcivescovi americani e la stampa USA. A Boston è emerso che almeno 800 persone sono state abusate nell'arco di 60 anni da 250 tra preti ed altri operatori religiosi in quello che è stato definito dal Procuratore Generale del Massachusset uno scandalo "ai limiti dell'incredibile" per la sua ampiezza. La diocesi di San Diego è la quinta degli Stati uniti a dichiarare bancarotta. (Fonte: Osservatoriosullalegalità.org)

Un articolo in grande evidenza sul New York Times del 12 ottobre. Una causa civile promossa da 560 persone, i dossier riservati di 126 sacerdoti dell'Arcidiocesi Cattolica di Los Angeles, alcuni risalenti agli anni '30.

Accuse di comportamenti sessuali disdicevoli nei confronti di bambini, che testimoniano 75 anni di abusi. Segnalazioni di casi su casi, senza che la chiesa riuscisse a proteggere i propri parrocchiani.

Secondo il New York Times, in alcuni casi, il Cardinale Roger M. Mahony e i suoi predecessori, in grande riservatezza, indirizzavano i sacerdoti presso assistenti psicologici e successivamente li collocavano in nuovi incarichi, in altri casi, l'assistenza veniva offerta ai genitori per i loro bambini, con la raccomandazione di non far parola dell'accaduto.

Per anni - scrive il quotidiano - le denunce anonime sono state ignorate e ai preti e' stato concesso il beneficio di ogni possibile dubbio. Raymond P. Boucher,avvocato dei promotori della causa, sostiene che le versioni dei dossier che sono state fornite dalla chiesa nell'estremo tentativo di far pulizia dopo le denunce, sono in realta' versioni edulcorate, prive dei dettagli piu' gravi contenuti nelle accuse, e monche delle risposte date dalla chiesa.

Si tratterebbe di atti di buona volonta' tesi a definire una qualche forma di transazione: una forma di pubbliche relazioni, adesso che i primi casi stanno per arrivare in tribunale. Secondo Boucher "i dossier completi dimostrerebbero quanto il problema fosse profondo e pervasivo, e quanto la chiesa ponesse i propri interessi davanti a quelli dei bambini e delle altre persone che subirono molestie da parte dei sacerdoti".

I dossier rivelerebbero che solo di recente la chiesa ha ammesso l'esistenza di comportamenti censurabili fra i propri componenti e ha agito di conseguenza, con la necessaria decisione per cercare di arginarli.

L'arcidiocesi di Los Angeles e' la piu' grande degli Stati Uniti. Finora i casi denunciati di abusi su minori erano pochissimi, ma dopo lo scandalo scoppiato a Boston, dove vennero denunciati piu' di 500 membri della chiesa e i risarcimenti ammontarono a 85 milioni di dollari, la chiesa di Los Angeles ha ricevuto centinaia di segnalazioni, che hanno coinvolto piu' di 250 persone fra sacerdoti e altri lavoratori delle sue istituzioni.

I tentativi di accordo stragiudiziale attualmente in atto riguardano circa la meta' di queste persone. Secondo Michael Hennigan, avvocato dell'arcidiocesi, i dossier con i documenti che la chiesa vuole rendere noti saranno pubblicati sul sito della stessa arcidiocesi oppure su un sito gestito dagli avvocati.

Mentre la diocesi di Boston e' stata costretta a chiudere non poche scuole e parrocchie per finanziare i risarcimenti dei danni, l'arcidiocesi di Los Angeles, secondo l'avvocato Hennigan, dovrebbe avere risorse e polizze assicurative sufficienti ad affrontare le spese per le transazioni.

Tod Tamberg, portavoce dell'arcidiocesi, ha dichiarato che "cio' che la chiesa sta cercando di fare e' riparare il danno fatto e assicurare, per quanto umanamente possibile, che non accada piu'". Ha detto anche che "tutto questo triste capitolo nella storia della Chiesa costituisce un'opportunita' di purificazione". (Fonte: Stati Uniti : decenni di abusi di preti pedofili
di Giulia Alliani da Osservatoriosullalegalità.org.)

Quella di San Diego e' la quinta diocesi degli Stati Uniti a dichiarare bancarotta. "Sono sbalordita. Questo e' il sistema contabile piu' bizantino che io abbia mai visto" ha esclamato la giudice Louise DeCarl Adler, che mercoledi' ha imposto alla diocesi un revisore esterno.

Alla corte erano giunte segnalazioni secondo le quali le autorita' ecclesiastiche stavano cercando di nascondere alcuni assets con l'intento di evitare di pagare i dovuti risarcimenti alle presunte vittime di abusi sessuali da parte di rappresentanti del clero.

Dopo aver prospettato alla diocesi un'eventuale incriminazione per oltraggio alla corte per aver fornito una falsa rappresentazine dei fatti e avere forse violato la legislazione sulla bancarotta, la giudice ha criticato gli avvocati della chiesa per non aver incluso nei documenti previsti ben 770 conti correnti bancari.

Secondo il magistrato i tre avvocati si sarebbero accordati con le parrocchie per creare dei nuovi conti separati da quelli della diocesi.

Gli avvocati delle presunte vittime accusano la chiesa di effettuare ripetuti tentativi di ridurre la somma disponibile per gli eventuali risarcimenti. Duecento milioni di dollari costituiscono la somma ritenuta congrua per una riparazione. ( F USA : preti pedofili , giudice mette sotto controllo patrimonio chiesa di Giulia Allianonte: sito: Osservatoriosullalegalità.org)

Questi casi documentano - senza ombra di dubbio - come la Chiesa invece di attivarsi tempestivamente ad espellere dal suo interno il clero pedofilo, abbia palleggiato tale situazioni per anni, perpetuando così gli abusi ed i reati del clero incriminato - rendendosi complice - senza intervenire - di quanto commesso  dai religiosi pedofili. Avrebbe, invece, dovuto affidarli, immediatamente, alle competenti autorità civili per il seguito di competenza. Certo, questa dei preti pedofili è una pagina che certamente non fà onore alla Chiesa e, meno che mai, all'attuale Pontefice,  Joseph Ratzinger che, se non fosse stato eletto Papa, sarebbe stato sotto processo negli USA. Come non fà onore l'Opus Dei che è peggio dei preti pedofili. Ma di questo ne abbiamo già parlato in un Ns articolo su questo sito. Sulla pedofilia guarda pure il video di Pino Nicotri, cliccando nella Categoria RELIGIONE.-


 

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